Che cos’è la Cucina del Benessere: salutare, sostenibile, inclusiva

Una cucina prevalentemente vegetale affonda le sue radici nelle tradizioni alimentari
di tutti i popoli del pianeta

Non sono un medico specializzato in nutrizione, né una nutrizionista, ci tengo a precisarlo, ma le Linee Guida sono il mio faro. Perché interpretano quel modello alimentare patrimonio dell’umanità che ispira la mia cucina. Le raccomandazioni delle Linee Guida ci suggeriscono di aumentare sensibilmente nella nostra alimentazione quotidiana la quota di cibi di provenienza vegetale, in particolare cereali integrali, legumi e verdure.

Sono questi i miei cibi prediletti, quelli che mi hanno aiutato a raggiungere una forma armoniosa e che quindi amo cucinare più di tutti. Sono anche quelli che siamo meno abituati a cucinare: per questo mi piace insegnare alle persone ad amarli e a valorizzarli.

Ho sempre detestato le etichette, mi stanno strette. Ma volevo che il mio approccio alla cucina avesse un nome: l’ho chiamata Cucina del Benessere, che vuol dire tutto e niente, qualcuno penserà. Quindi decliniamola.

CUCINA SALUTARE O CUCINA SALUTISTICA?

La Cucina del Benessere, va da sé, deve farci stare bene. Deve prevenire squilibri metabolici, che alla lunga possono provocare l’insorgenza di malattie. Il termine tecnico per definirla è “salutare”, da non confondere con “salutistica”, che invece definisce una cucina che va a rispondere a problemi di salute conclamati.

LA CUCINA DEL BENESSERE È VEGANA?

Sono vegana, dunque? No, sono onnivora, ma prediligo il cibo e la cucina vegetale. Il temine vegano ha spesso implicazioni ideologiche in cui non mi riconosco completamente.

Però la mia cucina accontenta sicuramente anche i vegani, e in più li fa star bene. Perché l’ingrediente fondamentale dei miei piatti e dei miei menù è l’equilibrio. Spesso chi fa scelte unilaterali corre il rischio di andare in disequilibrio e questo alla lunga può arrivare a nuocere alla salute. Per me equilibrio significa anche coniugare l’approccio nutrizionale, tipico della mentalità occidentale, con quello energetico, che caratterizza la tradizione culinaria orientale. E spesso il risultato è straordinario!

La composizione di un piatto equilibrato secondo la Cucina del Benessere

CUCINA SOSTENIBILE E INCLUSIVA

A questo punto è facile immaginare le altre declinazioni della cucina del Benessere: sostenibile e inclusiva.

Sostenibile perché utilizza tante materie prime di origine vegetale, certo, ma non basta. La cucina diventa realmente sostenibile quando le materie prime green provengono da filiere sane, sicure e rispettose dell’ambiente, al fine di garantire non solo la loro salubrità, ma anche una loro pressoché completa utilizzazione, riducendo al minimo gli sprechi.

Senza esagerare, però: recentemente ho visto sui social un post che suggeriva il riutilizzo delle bucce di banana: ma davvero? Con tutti i trattamenti che subiscono quei poveri frutti per arrivare commestibili sulle nostre tavole!

La cucina del Benessere, infine, è inclusiva: questa è la definizione che mi piace di più. Cereali, legumi e verdure costituiscono da tempo immemorabile la base nutrizionale comune all’intera specie umana. Una cucina prevalentemente vegetale affonda dunque le sue radici nelle tradizioni alimentari di tutti i popoli del pianeta. E a pensarci, un approccio al consumo di cibo locale, consapevole ed equilibrato può diventare oggi un formidabile strumento per superare le diversità – spesso esasperate da sovrastrutture ideologiche, religiose o politiche che impediscono di vedere quanto tradizioni apparentemente lontane abbiano in comune – e favorire condizioni di equità, uguaglianza e inclusione sociale.